L’ultima soddisfacente replica in ordine temporale per “Troilo e Cressida. Storia tragicomica di eroi e di buffoni” riguarda la serata organizzata in collaborazione con Legambiente Campania: sabato 24 gennaio siamo stati in scena presso la Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, nell’ambito delle iniziative culturali “Sulle antiche mura di Neapolis”. Sì, perché può ben dirsi meraviglioso avere occasione di andare in scena in una chiesa come questa, conosciuta anche con il nome di Sant’Agnello Maggiore e Santa Maria Intercede.
Caponapoli era la parte più alta della Neapolis del V secolo avanti Cristo, il nucleo originario risale al 1058 e le principali testimonianze artistiche e strutturali fanno riferimento al XVI secolo (l’altare realizzato da Girolamo Santacroce è del 1524). I bombardamenti alleati del 1943 che danneggiarono l’edificio con altre aree del centro antico di Napoli, rappresentarono uno dei momenti più gravi nel percorso di impoverimento, furti e devastazioni di cui Sant’Aniello a Caponapoli è stata oggetto per tutto il Novecento. Negli anni Sessanta gli scavi archeologici hanno lentamente permesso di giungere alle stratificazioni delle mura greco-romane, visibili sotto il livello della pavimentazione della navata centrale.
L’impegno volontario di Legambiente Campania permette l’apertura e la fruibilità della chiesa, così come si verifica per molte altri siti di elevatissimo valore culturale, con l’impegno di altre realtà associative in città. Per noi del collettivo LunAzione è stato un onore contribuire alla valorizzazione di un luogo tanto affascinante per eredità storica e artistica.
Ripensiamo a quest’esperienza con la speranza che luoghi del genere, tanto numerosi a Napoli quanto spesso inaccessibili, possano essere cornice teatrale costante per iniziative come la suddetta: in quanto rito collettivo, il teatro offre la possibilità di una partecipazione speciale nella condivisione della bellezza e dell’emozione.
Grazie a tutti coloro che ci hanno permesso di contribuire a questa condivisione, e a tutte quelle che saranno a venire.
A ricordo della messinscena, le foto di Cosimo Di Giacomo per il web magazine Eroica Fenice, che ringraziamo.